Palmanova città Unesco dal 2017

 

Palmanova, città Unesco dal 2017

Dal luglio 2017 Palmanova è stata inserita insieme a Bergamo e Peschiera del Garda, nella Lista del Patrimonio Mondiale dell'Unesco per l’importanza delle loro opere di difesa veneziane del XVI e XVII secolo.  Opere difensive militari che ancora oggi possiamo ammirare in tutto il loro splendore. 
 
Per capire come mai Venezia decise di fondare nel lontano 1593 questo baluardo militare in mezzo alla campagna Friulana, bisogna ricordare che stiamo parlando di un’epoca molto movimentata. In quel periodo la Repubblica di Venezia fu impegnata in una feroce battaglia contro sia l’impero Austriaco che Ottomano. 



Nasce la città stellare, una vera fortezza

All'interno del Friuli c'erano delle piccole contee a macchia di leopardo, che non erano governate dai Veneziani ma erano sotto il controllo della casa Asburgica che non vedeva l’ora di espandere il suo territorio e potere verso Venezia. La minaccia però veniva anche dall’oriente e più precisamente dall’impero Ottomano che aveva invaso il Friuli varie volte il secolo precedente, bruciando e devastando case, villaggi e campagne e massacrando un numero spaventoso di persone.

A causa di tutte queste minacce nemiche, la Repubblica di Venezia decise di costruire dal nulla, una città fortificata, un vero baluardo militare mettendo in atto gli ultimi e più moderni metodi di difesa. 

Il luogo scelto si trovava all'incrocio di due strade principali, la via Julia Augusta e la strada Alta. Il luogo era ideale anche sotto il punto di vista geologico perché si trovava giusto al di sopra della linea delle risorgive che assicurava un terreno non paludoso. Il nome scelto fu Palma, il primo nome con il quale fu battezzata questa città rinascimentale ideale. Questo nome ricorda appunto la palma, l'albero della vittoria, un chiaro riferimento ad una vittoria di cui vi parlerò dopo. Nel tempo il nome si mutò in Palmanova - "la nuova Palma “anche se i veri Palmarini continuano a chiamarla Palma. 




I migliori architetti e ingegneri militari dell'epoca studiarono attentamente il disegno della città e optarono per la realizzazione di una città a forma di stella a nove punte per esigenze di natura militare e difensiva. Venne concepita come una vera e propria macchina da guerra: il numero e le dimensioni dei suoi bastioni furono stabiliti in base alla gittata dei cannoni del tempo. 

Anniversario della battaglia di Lepanto

La prima pietra di questa "città ideale" fu posta il 7 ottobre 1593. Una data scelta con cura. Per primo per ricordare l’anniversario della famosa vittoria della battaglia di Lepanto sui Turchi da parte della lega Santa. Durante questa battaglia che si era svolta il 7 ottobre 1571, i veneziani riuscirono a sconfiggere il loro acerrimo nemico, l'Impero Ottomano. Non fu vista soltanto come una vittoria militare ma anche come una vera vittoria della cristianità contro i musulmani. Per secondo Il 7 ottobre era anche il giorno in cui si celebra Santa Giustina, che sarebbe diventata la protettrice della città.

La prima cinta muraria a forma di stella con i suoi nove bastioni è circondata da un ampio fossato. In un momento successivo furono aggiunti altri nove piccoli bastioni, chiamati rivellini. In epoca Napoleonica fu deciso di ampliare la città con una terza cerchia difensiva formata dalle lunette napoleoniche.  




Tutti questi bastioni, rivellini e lunette sotto i quali si trova un’ampia rete di gallerie sotterranee che servivano per lo spostamento delle truppe ma anche per farle saltare in aria in caso di eventuale assalto, formavano nel loro insieme un'impenetrabile opera difensiva. 
L’accesso alla città era possibile soltanto attraverso una delle tre doppie porte ben difese, tutte e tre intitolate alla città verso cui puntavano: Porta Cividale, Porta Udine e Porta Aquileia. 




Palmanova rimase Veneziana fino al 1797, anno del famoso trattato di Campoformido che vide la caduta di Venezia. Dopo, la piazzaforte passò sotto il dominio napoleonico, quindi all'Austria e con il plebiscito del 1866 si decise la sua annessione al Regno d'Italia. Dal 1960 Palmanova è stata proclamata "Monumento Nazionale" e come dicevo prima, dal 2017 fa parte dell’Unesco. 




Palmanova, bella sia fuori che dentro le sue mura

Il primo incontro con la città va fatto possibilmente facendo una bella camminata o giro in bici all’esterno delle sue mura, andando alla scoperta di tutte quelle opere difensive mentre si accosta il suo largo fossato. Ma una volta perlustrato l’esterno, la città stellare è anche molto bella e affascinante da visitare al suo interno. Una volta varcata una delle sue 3 imponenti porte di ingresso, il visitatore viene sorpreso da un vero labirinto di strade, contrade e borghi che si assomigliano così tanto che è facile perdersi. Fortunatamente, ciascuna delle sei strade principali conduce alla meravigliosa enorme piazza centrale dove quindi prima o dopo il visitatore smarrito finirà. 




Questa piazza centrale, denominata Piazza delle Armi o Piazza Grande, è completamente circondata da un piccolo canale, per ricordare forse il suo importante fossato difensivo all’esterno lungo ben sette chilometri. Sulla Piazza a forma esagonale si affacciano i più importanti edifici della città: il Duomo Dogale, il Palazzo del Provveditore Generale, la Loggia della Gran Guardia, il Palazzo del Monte di Pietà e il Palazzo del Governatore delle Armi. 
Sempre intorno alla piazza si vedono le 11 statue dei vari provveditori veneziani che hanno governato qui. Il primo di loro fu Marcantonio Barbaro, membro di una delle più importanti famiglie patrizie veneziane ma anche molto religiosa, dando ben quattro Patriarchi di Aquileia. 








Un leone cha fa un pisolo

Il simbolo ufficiale di Palmanova sarebbe come ogni altra città che fu governata da Venezia, il leone Marciano. Qui a Palmanova troverai un leone che riposa tranquillamente all'ombra di una palma. La città è stata fortificata così bene che il leone marciano può farsi un bel pisolo senza doversi preoccupare di un’eventuale attacco. Quando ti trovi sulla piazza Grande, non dimenticarti di guardare in basso. Troverai tanti pozzetti con questo disegno.  






Il campanile più basso del Friuli Venezia Giulia

Sulla Piazza Grande si erge l'edificio più alto della città, il Duomo del SS Redentore in stile barocco, dedicato al Santo Salvatore. Tre statue adornano la facciata: al centro il Santo Salvatore, a sinistra San Marco e a destra la già citata protettrice Santa Giustina. In alto si vede il San Marco alato, il simbolo di Venezia. Sapevate che Il suo campanile è il più basso di tutto il Friuli. C'è una buona ragione per questo: i Veneziani non volevano che il campanile fosse visibile da lontano e diventasse un facile bersaglio per i colpi dei cannoni nemici. Quindi, il campanile della chiesa è il più piccolo dell'intera regione.




Da visitare
Oltre a visitare il centro storico e l’esterno delle mura, da alcuni anni è anche possibile partecipare ad una visita guidata di due opere di difesa come la famosa Galleria di Contromina Veneziana, un percorso sotterraneo di alcune centinaia di metri tra i cunicoli e, il baluardo Donato. 

A Palmanova, città militare per eccellenza, non può mancare una visita al Museo Storico Militare dove si ammirano cimeli, armi, documenti e divise della storia militare della città dal 1593 fino al 1917.

Insomma una visita a Palmanova vale assolutamente la pena e la potete fare con me, Elbrich Bos, guida turistica di @explorefriuli e @romanopaludgnach, istruttore sportivo di camminate e cicloturismo.






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